Il fango termale è uno dei punti di forza del Distretto Termale Euganeo. A formare il fango termale concorrono tre componenti:
Negli stabilimenti termali, in apposite vasche, si lascia riposare questa miscela per sessanta giorni, tempo di maturazione del fango. Le diatomee e i cianobatteri colonizzano in questo periodo il fango, mentre scompaiono, in queste condizioni ambientali estreme, tutti gli agenti patogeni. Il proliferare invece di diatomee e cianoficee ha come risultato la produzione di metaboliti.
Tra i principali microrganismi che colonizzano il fango vi sono alcuni cianobatteri e tra questi, in particolare, uno dei più abbondanti è stato isolato e appartiene al genere Phormidium.
Questo cianobatterio è stato”depositato” alla banca dei batteri dell’Istituto Pasteur di Parigi e gli è stato dato il nome di ETS-05, ossia Euganea Thermal Spring, il numero 05 deriva dalla catalogazione dell’Istituto francese.
Questo batterio produce sostanze glicolipidiche dotate di un’elevata attività antinfiammatoria. I fanghi dove vive prolifera ETS-05 sono ricchi di queste sostanze e trovano applicazione negli stabilimenti termali del bacino euganeo sui clienti sofferenti di osteoartrosi, osteoporosi, reumatismi extra – articolari.
Le prove fatte all’Istituto Mario Negri di Milano hanno dimostrato che la fangoterapia attuata nel bacino termale euganeo è di gran lunga più efficace delle cure a base di cortisone e di indometacina e non dà luogo a effetti collaterali anche dopo ripetute applicazioni .
Forte di questa sperimentazione, il complesso termale euganeo è riuscito ad ottenere nel 2004 il brevetto europeo per il suo fango per la cura dell’osteoartrosi. Il Distretto Euganeo è la più grande stazione di cura termale in Europa specializzata in questo settore.
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