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L'opera

L’ex Monastero Agostiniano del 1443, dopo varie vicende storiche, è stato acquistato dai Padri Salesiani nel 1937.
Si presta per un periodo di riposo fisico e di ricarica spirituale. Immerso nel verde dei Colli Euganei, si trova a 14 km ad ovest di Padova. È punto di partenza per mete quali Padova, Venezia, Verona, Vicenza, Lago di Garda e Dolomiti.

Ospitiamo persone singole, coppie, famiglie, gruppi, convegni, seminari, ritiri, pellegrinaggi, matrimoni, anniversari…

Offriamo parcheggio interno per auto e bus, servizio bar, ascensore, camere con wc, televisione e telefono, parco e giardino, campo da calcio e da bocce, cappella interna, sala congressi da 150 persone, sale riunioni da 50 posti. Il riassetto delle camere avviene ogni tre notti.

Non sono ammessi animali.

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La Storia

Tutto ebbe inizio nel maggio 1428, quando la Madonna apparve ad un uomo d’arme, Pietro Falco, affetto da dolori e ferite, il quale si bagnò in una vasca di acqua termale e si trovò improvvisamente guarito. La Vergine Maria gli disse di cercare nel fondo della vasca un quadretto a lei dedicato e gli confidò che desiderava che in quel luogo si costruisse un piccolo tempio in onore del figlio Gesù e della sua Madre. La notizia si sparse nella zona per cui cominciarono ad arrivare pellegrini e guarigioni straordinarie. Con il permesso delle autorità civili ed ecclesiastiche, fu costruita una cappella per custodire il quadretto e Pietro Falco ne fu il primo custode. La terribile pestilenza che in quegli anni si era diffusa nel Veneto cessò. Le folle aumentavano continuamente per cui le autorità decisero che bisognava costruire una chiesa grande che diventasse un santuario in onore della Madre di Dio...

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L'arte

Possiamo dire che l’architettura del monastero è tutta un’opera d’arte. Le mura possenti e gli archi a vela che sorreggono pavimenti e soffitti offrono uno spettacolo unico per la grandiosità degli spazi, per l’ampiezza dei corridoio e l’altezza dei soffitti. Durante la permanenza degli eremiti di sant’Agostino i pellegrini venivano accolti nella portineria, sala accogliente che aveva (e c’è tuttora) al centro del soffitto un affresco raffigurante la beata Vergine col Bambino e angeli. Oltre alle due scale di servizio c’è uno scalone che porta al piano superiore il quale era riservato ai monaci, ognuno dei quali aveva la sua cella o camera. Dalla loggia del piano superiore si accedeva alla grande sala del capitolo con porte e finestre contornate da lesene di marmo finemente lavorate.

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La storia del Chiostro

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Anello ciclabile, un percorso immerso nel verde dei Colli Euganeii.

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La casa di ospitalità San Marco originariamente era il cinquecentesco convento degli Eremitani di S.Agostino della Beata Vergine Maria di Monteortone.